Che fine hanno fatto i Chemical Brothers? Il duo britannico icona degli anni ’90 è tornato con un nuovo album
I Chemical Brothers, il duo britannico di musica elettronica fondato nel 1992, non hanno mai smesso di impressionare le scena musicale del genere cosiddetto big beat.
Sin dai loro esordi, con il singolo “Song to the Siren” pubblicato nel 1992, fino alle molteplici apparizioni live che hanno caratterizzato la loro carriera musicale, i Chemical Brothers sono sempre stati dei punti fermi nel mondo della musica techno-rock.
Il loro ultimo album “No Geography” del 2019, preceduto dal singolo “Free Yourself“, uscito il 28 settembre 2018, è la continuazione del viaggio trasformistico di questo incredibile duo che ha sempre voluto sondare i limiti di questo genere musicale.
Ma che fine hanno fatto oggi i Chemical Brothers?
Ad oggi il duo britannico sta lavorando al loro nuovo album, che dovrebbe essere il sequel spirituale di No Geography, ed è già uscito il singolo che lo precede “No Reason“. Dal punto di vista delle apparizioni live i Chemical Brothers non si sono mai fermati e questa estate sono tornati in Italia con un doppio appuntamento: il primo l’8 luglio a Romano D’Ezzelino presso l’AMA Music Festival e il secondo il 23 luglio al Lucca Summer Festival.
Rowlands e Simons hanno portato in Italia tutto il repertorio che li ha resi famosi come “Hey boy hey girl” (di cui vi proponiamo l’iconico video in coda), “Do it again“, “Galvanize” o “Go” ma anche i nuovi singoli usciti di recente come “The darkness that you fear” e “No reason“. Tutto questo accompagnato come al solito dall’incredibile lavoro di Adam Smith e Marcus Lyall che da sempre si occupa della parte visiva dello show. Nel corso di un’intervista a Rockol, Tom Rowlands ha raccontato un po’ come nascono le loro esperienze live: “Da sempre lavoriamo con Adam Smith per creare i visual e ogni elemento visivo per la nostra musica. Prima realizzavamo tutto con la sua piccola telecamera da otto millimetri o su piccoli schermi. Ora è solo di tutt’altre dimensioni“.