Che fine hanno fatto i Dual Gang, dopo il successo del 2002 con Sarà la Primavera?
I Dual Gang dagli esordi al Festivalbar 2002 fino a oggi: tra aneddoti, nostalgia e riflessioni sulla musica che cambia (in una puntata di NEPD).
C’è chi li ricorda per un tormentone che ebbe un discreto successo nei primi anni Duemila e chi probabilmente li ha rimossi ma dovesse sentire le note del loro più grande successo (Sarà la Primavera) non può non avere un sussulto. Stiamo parlando dei Dual Gang, protagonisti dell’ultima puntata del podcast Non è più domenica condotto da Rocco Di Vincenzo e Matteo Fantozzi.
Nell’episodio – a tratti divertentissimo anche per la gaffe iniziale, quando R.D.V. li hanno confusi con un altro gruppo – Paolo Bianco e Silvio Magurno dei Dual Gang hanno ripercorso la loro storia, dagli esordi fino al presente, raccontando aneddoti e riflessioni su come sia cambiato il mondo della musica negli ultimi vent’anni (o poco più).
Gli inizi: dalla passione al successo
I Dual Gang nascono dall’amicizia di lunga data tra Paolo e Silvio, cresciuti insieme fin da bambini e uniti dall’amore per la musica. A 13-14 anni iniziano a suonare e scrivere canzoni, con Silvio più orientato sulla parte musicale e Paolo sulle parole. Giovanissimi partecipano anche a una manifestazione televisiva condotta da Mike Bongiorno, il Festival Italiano, dove ebbero modo di vivere da vicino il mondo dello spettacolo.
La svolta arriva con la scrittura di un brano che attira l’attenzione di alcune etichette discografiche. I due scelgono di firmare con Universo, la casa che in quegli anni curava le compilation Hitmania e quella del Festivalbar (kermesse cui in seguito parteciperanno). È il periodo in cui i Lunapop esplodono con 50 Special e i Dual Gang intravedono la possibilità di seguire una strada simile.
Da lì arrivano i festival, le serate, i concerti, il successo radiofonico e televisivo. Nel 2002 la loro hit li porta per l’appunto sul palco del Festivalbar, una delle vetrine più importanti di quegli anni (su internet è possibile trovare molteplici video dell’epoca).
I Dual Gang e la capacità di vivere il successo senza farsi travolgere
Quello che colpisce del racconto di Paolo e Silvio è il loro approccio leggero ma consapevole. “Il nostro obiettivo non era tanto la carriera, ma divertirci”, spiegano. Le prove, i live, i festival (da non dimenticare che hanno partecipato anche a Sanremo) erano occasioni non solo per suonare, ma anche per socializzare, fare amicizia con altri artisti, vivere la musica come una grande festa.
Lo dimostra anche un episodio raccontato nel podcast: una volta rischiarono di saltare una serata del Festivalbar perché nello stesso giorno era in programma una partita della Nazionale Cantanti. Per loro, appassionatissimi di calcio, era un’occasione imperdibile. Alla fine riuscirono a fare entrambe le cose, ma l’aneddoto racconta bene il loro spirito.
Cosa fanno i Dual Gang dopo che si sono spenti i riflettori? Una scelta consapevole
Molti si chiedono cosa faccia oggi chi ha vissuto un grande successo “lampo” nei primi anni Duemila. Nel caso dei Dual Gang, la risposta è chiara: la musica è rimasta una passione, ma non è mai stata un’ossessione. Entrambi hanno proseguito gli studi, si sono laureati e hanno costruito carriere anche al di fuori del mondo discografico.
“Abbiamo sempre avuto la lucidità di capire che tutto poteva finire – spiegano –. Per noi la musica è stata un dono, un periodo bellissimo che ci ha regalato esperienze e ricordi unici. Ma non ci siamo mai aggrappati all’idea di fare solo quello per tutta la vita”.
E infatti, ancora oggi, il legame con quel periodo resta forte: amici, colleghi e addetti ai lavori che hanno incrociato i Dual Gang nei primi anni Duemila li ricordano con grande affetto. “Perché – dicono – eravamo quelli che si divertivano più di tutti”.
La musica ieri e oggi: una riflessione
Durante la chiacchierata, non è mancata una riflessione sul cambiamento dell’industria musicale. Se nei primi anni Duemila le vendite di CD e le compilation erano ancora centrali, oggi il mercato è dominato dallo streaming, da Spotify e dalle visualizzazioni sui social.
“I ragazzi di oggi – osservano – spesso guadagnano solo con i concerti, mentre allora le vendite dei dischi erano fondamentali. Noi siamo stati l’ultima generazione prima di Napster, prima che tutto cambiasse. Oggi la musica è diventata fast food: escono troppi dischi ogni settimana e si perde la longevità di un brano”.
La longevità che invece si può attribuire a Sarà la Primavera, che ancora in molti ricordano – e così i Dual Gang, che oggi fanno altro, dimostrano che si può vivere un successo importante senza esserne travolti, trasformando quell’esperienza in un ricordo prezioso da condividere con leggerezza e orgoglio.