mario segni
29 Novembre 2021

Che fine ha fatto Mario Segni? Il politico ha pubblicato un libro per smentire “la madre di tutte le fake news”

By Roberto

La nuova generazione che si è avvicinata al mondo della politica probabilmente non ha mai sentito parlare di alcuni dei personaggi politici che hanno animato il secolo scorso.

Tra questi c’è Mariotto Segni, meglio noto come Mario Segni, giurista e accademico.

Figlio dell’ex presidente della Repubblica Antonio Segni e di Laura Carta Camprino, Mario Segni comincia a militare nella Democrazia Cristiana fin da giovane, passando da consigliere regionale a deputato (prima in Italia, poi in Europa).

Ricoprì anche incarichi di governo: fu sottosegretario all’Agricoltura nel secondo governo di Bettino Craxi e anche nel sesto governo Fanfani. Dal 1987 al 1991 esercitò anche il ruolo di presidente del Comitato di controllo per i Servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato.

Dopo la fine della DC in seguito all’inchiesta Mani Pulite, Segni fu “corteggiato” da Berlusconi, che lo voleva premier del centrodestra.

Tuttavia, il politico democristiano diede vita al Patto Segni, un movimento che si avvicinò progressivamente al nascente Ulivo di Romano Prodi, salvo poi distaccarsene per quello che definì un eccessivo sbilanciamento a sinistra.

Nel 1999 tentò un’infelice intesa con Alleanza Nazionale alle elezioni europee. Da sempre presidenzialista e difensore della Costituzione, Mario Segni si è battuto nel corso degli anni pro e contro alcuni referendum.

Di recente ha votato sì al referendum costituzionale di Matteo Renzi, mentre sulla consultazione relativa al taglio dei parlamentari si è dichiarato contrario.

Mario Segni – sposato con Victoria Pons e padre di tre figlie – interviene di tanto in tanto sui quotidiani principali per esprimere il suo pensiero in merito alle vicende politiche.

Nel 2021 ha pubblicato un libro, Il colpo di Stato del 1964 – La madre di tutte le fake news, dove smentisce la presunta organizzazione del “Piano Solo”, un colpo di stato da parte del Presidente della Repubblica Antonio Segni (suo papà) e del comandante dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni De Lorenzo.