Tra i tanti personaggi divenuti celebri grazie alla trasmissione “Un giorno in pretura” c’è sicuramente Alberto Biggiogero, supertestimone del processo riguardante la morte di Giuseppe Uva, morto la mattina del 14 giugno 2008 per arresto cardiaco dopo essere stato arrestato da due carabinieri la sera precedente.
Nella testimonianza, diventata famosissima anche grazie a YouTube, Biggiogero racconta nei minimi particolari la vicenda, soffermandosi anche sul suo elevato consumo di alcool e droghe.
“Avvocato, non sono un barman”, una delle risposte più esilaranti di Biggiogero all’avvocato che gli chiedeva la composizione di un determinato cocktail. “Io ero dignitosamente brillo”, replica poi Biggiogero quando gli viene chiesto come si sentisse quel giorno dopo aver bevuto svariati alcolici.
Ma che fine ha fatto Alberto Biggiogero? Il protagonista web del processo Uva si trova in carcere dopo aver assassinato suo padre a coltellate nella sua abitazione di Varese.
L’omicidio risale al 2017, anni dopo il caso Uva e la sua testimonianza durante il processo. Il 19 giugno 2019 è arrivata la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Milano, che ha condannato in abbreviato Alberto Biggiogero a 11 anni di carcere, più di tre anni di misura di sicurezza in una casa di cura e custodia.
All’uomo è stato riconosciuto un disturbo della personalità, per cui gli è stata concessa l’attenuante della seminfermità mentale.
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